Performance poetica di
Pasquale Proia e Fausto Grossi
Museo all'Europa "...I nuovi Primitivi... " 
del Prof. Vincenzo Bianchi
- Fontana Liri -

foto@Flavia Proia

Come il bambino di un maggio piovoso,
a passar le mani fra i capelli quasi fossero
chioma di stelle.
Giù sul pavimento che odora di lacrime e pioggia, d’erba, di terra riarsa.
Giù a deglutir veleno, con la testa fra le ginocchia, le braccia larghe a stringer la terra,
con le dita, le dita perse in rapsodie silenziose.
Prostrato, davanti al delta del grande Fiume dell’America francese; che dolce è il pianto,
ch'è amaro… come foglie di lauro.​​​​​​​
Pasquale 2011/20

foto@Flavia Proia

Io quando mi sento insicuro, sogno gli occhi che non ho avuto, li sogno come se non volessi più averli, poi torno indietro...
Io quando sono insicuro, alzo gli occhi al cielo, alle stelle che rimbalzano le parole che non dico, le parole che non voglio più dire.
Ecco, ora mi sento sicuro e posso guardarvi negli occhi, ecco comincia il vento, e... devo andare.
Pasquale 2011/20